domenica 3 giugno 2018

Introduzione a Osho

Vi parlo oggi di un libro, a cui sono arrivata quasi alla fine a dirvi in onesta' e lo trovo un libro prezioso. Uno sgrigno di verita'. Si tratta di una raccolta delle affermazioni di Osho, poiche' Osho non si e' cimentato a farne libri delle sue considerazioni e come e' noto aveva un numerosissimo seguito di persone entusiaste... seguito che sta solo aumentando ❤
Poi parleremo in seguito di chi era ed e' ancora Osho, brevemente la sua storia e cio' che ha fatto nascere Osho come Maestro del Vero in tutto il mondo. Ci si riferisce peraltro a tanti anni fa e possiamo dire si stia riscoprendo, in una epoca che in se' sta ricercando il vero, il senso di vita, un'era la nostra che sta affrontando con riflessione a volte in effetti molto filosofica, con barattoli di senso di vita stile Campbell e diffusi sempre sui social. E' una fase indubbiamente pensierosa e volta a perseguire la felicita', l'opportunita' di cambiamento data da una crisi... e la grandissima nostalgia per quella semplicita' che sapevamo tutti.
Come si puo' collocare un libro cosi'? Se Osho e' popolare e raggiunge tutti, quei tutti possono davvero beneficiare di queste frasi?
Quanto aiuta il semplice capire?
Ne parleremo anche con Siddhartha la settimana prossima (o se non faccia in tempo quella successiva).
Vi e' un momento che dal capire si puo' restare fermi, prima di agire. Di fatto uno puo' sapere tante cose della vita ma non agirle.
Quel che serve e' anche slancio di coraggio e, Osho lascia noi liberi di sceglierlo. Non ci fornisce istruzioni ne' lui invita ad ascoltarlo per forza. Lui come altri parla infatti di un Maestro unico che e' il Maestro interiore, e a volte farebbe piacere ricevere guide e indicazioni. Osho non sconfina pero' dal suo proposito: Gli basta e sente che basta dire delle verita' sulla vita e sull'essere umano. Lo fa in modo riuscito e infatti la verita', per tale, colma o a volte sa essere forte.
Quando Osho incalza preciso nel chiederci, alla domanda su come essere liberi, se davvero noi, io, tu, vogliamo essere liberi, ecco questo esemplifica il suo modo di essere Maestro carismatico.
Perche' in questo caso, quel che ci vincola tutto sommato ci conforta, e per almeno tanto tempo e' stato pretesto, paravento, certezza e abitudine per la nostra vita. In tali zone si puo' cosi' lavorare. Ma si opera solo su un terreno solido e certo, la verita'. L'onesta' ci dice, sottinteso ma fin troppo chiaro, che e' fondamentale se si vuole evolvere e capire la vita.
Capire non puo' essere sufficiente, e Osho non ha il potere di renderci felici perche' questo lo possiamo scegliere solo noi. Ma instilla qualcosa che puo' germogliare meravigliosamente, poiche' il pensiero non e' tutto ma pur vero una idea e' seme del mondo e della realta'.
Ci ispira ad essere sinceri con noi stessi ed e' un indubbio primo grande passo.

domenica 27 maggio 2018

Siamo Anime, di Marina Diwan

SIAMO ANIME RICCHE DI VALORE E DI QUALITÀ DI MARINA DIWAN recensione a cura di Roberta Gelsomino

Marina Diwan ricercatrice spirituale, ha aiutato centinaia di persone a risolvere problemi e difficoltà della vita. Operatrice olistica, insegnante di meditazione, di visualizzazione creativa, reiki, giornalista professionista e autrice anche di "Siamo tutti Angeli" e di ulteriori nutrimenti per l'animo in forma libro, cd, video ecc. Lavora con sé stessa in primo luogo e con gli altri nelle sedute individuali o seminari di gruppo di cui ho avuto sconvolgente e felice indelebile esperienza nel corso del 2016.
L'olistica tiene conto della globalità della persona e tiene conto di Dio, definita Fonte.
Immaginabile come nella società scissa tra ragione e religione questa disciplina trovi scetticismo, che però fino a un punto è lecito e umile; Senza grandi ragionamenti vorrei dunque oggi consigliarvi la lettura di questo libro per constatare voi stessi se possa aiutarvi a reggere situazioni con un atteggiamento fruttuoso.
Quando si tratta di approcciarsi alle cose con il cuore più puro e fiducioso, la cultura sociale confina il divino ad una astrazione irrazionale a volte anche pericolosa, e generalmente per trattare dei disagi si ricorre allo psicologo se non pure all'interpretazione neurologica. Gli operatori olistici non vanno contro alcuna direzione che apporti sostegno in modo autentico e positivo. Non si tratta nel definire alternativa, qualcosa che va contro ciò che aiuti una persona e in tale alternativa si pone con umiltà (e forse meno arroganza della scienza ufficiale) come un qualcosa che c'è, che accanto ad altro aiuto è lì senza pretesa con fare gentile e onorato. Nel menzionare Dio, la Fonte molti persino rabbrividiscono di una pratica ispirata da qualcosa a parer loro trascurabile e totalmente "irreale".
Per quanto riguarda il mio percorso, ho scoperto piano piano nei miei naturali tempi che la Fonte è in noi e ha un potere sconfinato, e constatabile in concreto. L'essenziale è invisibile agli occhi come diceva De Saint Exupery e inoltre, non è qualcosa che si può spiegare solo sperimentare e vivere.
Ecco questo libro, questo tesoro, non tiene solo messaggi che sconvolgono e arrivano al punto dunque già magico da innocente punto di vista, ma è anche particolarmente interattivo. Ti tiene per mano e con fare sempre delicato e amorevole lascia a te iniziativa, e l'iniziativa tua con tali parole e non parole è spontaneamente e sinceramente in direzione di ciò che intende Marina.
Di ciò che speriamo e cerchiamo tutti: Essere felici, liberi di e liberi da.
Lo fa con grazia e rispetto, e tu puoi vividamente avvertirti in primi passi verso la felicità, attraverso visioni reali e sguardi ecc che Marina ci dona ispirata da messaggi angelici e interiori e dalla sua quotidianità, e dagli incontri emotivi non solo nelle sedute.
Sento proprio me avviata a ciò che anche a voi il libro svelerà. Ho letto con calma questo libro, facendolo più spesso "decantare" nel mio cuore dunque ha accompagnato un intero anno e oltre. Nel finire, ero commossa.
Tanto avrei da dire, ma lascio che sia questo libro per ognuno di voi per come sente e vuole. Lascio che il mio cuore così nutrito scriva lui la mia vita presente qui ora e il mio avvenire. ❤🌹❤❤🌹🌷🌹
Grazie Marina 🌹❤ con tutto il cuore. 🌷

sabato 26 maggio 2018

Una collaborazione librosa!

Una sorpresa vi attende amici.
Ho accordato stamattina e da adesso collaborerò con un fantastico gruppo Facebook che si chiama "My Blog Scrittrice" creato da Sharon Vescio, una ragazza dolcissima e in gamba competente in libri e approfondimenti letterari.  Io sono onorata di poter dare il mio umile contributo, io ci voglio provare... finora indecisa se essere partecipe del mondo e della scena culturale o isolarmi da tutti. :) Non resta che vedere.
La mia rubrica settimanale sarà strutturata in questo modo:
- Dapprima una mia recensione di un libro scelto da me, indistintamente famosi o di autori esordienti siano classici o moderni. Le mie recensioni saranno come quelle che ho inserito qui, poche furono a dir la verità ma apprezzate, dunque ogni domenica di fatto recensirò nel gruppo un libro tramite link che indirizzi qui. Il mio parere, che sa essere sempre sinceramente entusiasta e osservare i punti di forza, restando come sapete un incoraggiare onesto (non la ritengo insomma superficiale pubblicità seduttiva che inganni l'utente) ecco l'ho espresso con pochissimi libri ma fu una esperienza bellissima e voglio riavviarla. 
Questo approfondimento nasce anche in un mio momento che credo è il momento di tanti scrittori, in cui ci si chiede anche sia con serenità, se davvero dialogare e stabilire un contatto in forma letterata sia qualcosa che possa aiutare anche chi legge, sia chi scrive i suoi sentimenti con generosità, e insomma se i libri nel concreto e pratico siano poi oggettivamente apprezzati e nutrimento utile; a detta di tanti lettori leggere è vitale, noi però vogliamo comprovare per i più scettici e incoraggiare anche chi fatica a leggere un libro, specie in un'epoca in cui tante saggezze e pensieri son distribuiti come caramelle gratuite sui social network più famosi. Che ruolo ha ancora il libro?
ecco allora che ho pensato di trattare i pareri intanto dapprima con delle tematiche precise ogni volta. Ogni domenica un libro per un argomento che osserverà tre libri; un ciclo dunque di tre domeniche per uno stesso argomento che i libri trattano o principalmente o anche secondariamente. 
-Dunque ogni domenica a orario non definito ma comunque verso la prima metà di giornata, recensione accennata sul gruppo direttamente e link a questo blog per recensione completa del libro.
- Allegata a recensione copertina del libro e link utili e note sull'autore essenziali e brevi. 
- Durante la domenica una mia tavola a fumetti o due o tre miei disegni che trattano l'argomento scelto, non necessariamente riferito al testo recensito. Allegati ad essi alcuni estratti dal libro e mio approfondimento essenziale e limpido della tematica a cui possono seguire i vostri pareri. 
- Infine "Perchè consiglio questo libro" ovvero un breve post che invita a leggere il libro scelto e recensito a seconda della tematica: La situazione, il quando poterlo fruttuosamente leggere, persino a chi donarlo. 
Questa è una iniziativa che, se portata avanti bene, avrà successive altre iniziative :)) ma direi che per ora è davvero tanto tanto dunque assolutamente prematuro ideare quello che sarà o non sarà. 
Vi aspetto dunque con gioia domattina nel blog, siate scrittori, scrivani, lettori, letterati o perfettamente ignoranti...
perché per me ignoranti è ignorare, ed è meraviglioso quando accosta l'umiltà. Oggi tutti sanno, e sanno male spesso... evidentemente ;) 
Qualunque mestiere facciate o non facciate a noi interessa solo di accogliervi con gioia nel mondo dei libri! 
https://www.facebook.com/groups/Myblogscrittrice/


 

RG Roby blogger è tornato!!!

... e tanti i contenuti da adesso!!
A tra poco 
 

giovedì 29 ottobre 2015

EXPO MILANO 2015 - La mia opinione personale-

Dunque, entrerò nel parlarvi dell'Expo 2015 ormai giunto a termine in zone per argomentarlo a me sicure e certe -per come ho sempre fatto nelle opinioni in questo blog- e avrò l'onestà intellettuale di dire che no, a questo Expo in effetti io non ci sono andata.
Tuttavia conosco quel forse poco che mi basta conoscere cioé fatti semplici ed oggettivi, non interpretabili, e da questi posso avere la serenità per dire anche io la mia. 

Premetto un distinguo, cioé che un'opinione serena non é polemica volta a notare il male nelle cose e né in modo puntiglioso perché essere realistici nulla ha a che vedere con il pessimismo distruttivo: Per quanto mi riguarda so esprimere gratitudine in ogni ambito, trovare del buono anche in cose non buone e insomma per farvela breve mi basta poco per essere felice, girare per esempio per la mia Milano o anche stare seduta in una panchina vicino casa o in uno dei nostri parchi della città per molto tempo anche. Lo stupore non mi manca dunque, ma ciò non considera non osservare delle cose ingiuste. 
Sono dispiaciuta un pò per questa occasione importante mancata dalla nostra Milano, che ha incominciato a mobilitare i lavori tardivamente un pò come uno scolaro ritardatario e di sospetto poco entusiasmo a mantenre l'impegno. Molte zone e cantieri fino all'ultimo erano ancora a tutt'altro che ottimo punto persino a maggio cioé poche settimane se non giorni dall'inaugurazione di questo evento, poi di colpo la magìa, tutto si é innalzato improvvisamente! Ma per forza, avevano innalzato scatoloni perfettamente vuoti o quasi scarni nel loro contenuto e nel loro aspetto!
Tutti soldi spesi per questa impresa ambiziosa che avessero almeno avuto umiltà di affermare, non ce la facciamo per tempo e noi ci terremmo invece a far le cose bene, vi assicuro che sarebbe stato molto più dignitoso e nobile che questi sotterfugi pavidi a finire una commissione che di fatto:
Non ha comunicato il messaggio di fondo dell'evento, cioé l'alimentazione in tutto il mondo e la sua distribuzione equa, oltre che intesa come alimentazione sana e quanto altro. Un evento sul cibo dove mangiare era poco fattibile. Boh. Libricini informativi zero. Nessuna possibilità di comprare qualcosa, una spezia esotica o altro, forse sono ignorante ma é anche così che coinvolgi in un discorso se -SE- é un discorso che riguarda tutti. Nessuno dice che debba essere solo una festa, ma mi chiedo allora che ibrida situazione abbiano realizzato, io non l'ho capito. 

Andando lì a questo Expo ci si fa solo una vasca infinita in cui dopo poco ti trascini coi piedi e spesso buttandoti in qualche piattaforma o panchina, che puntualmente occupate ti fan scegliere di spalmarti per terra a momenti. Molti sono più in forma di così lo so, ma altrettanti no e tanti altri ancora da persone in età a disabili anche non necessariamente gravi hanno trovato -é una certezza- un certo disagio e difficoltà solo in questo tragitto infinito dove non c'é nessuna guida che ti spieghi, nessuna anima che ti aiuti dove andare o se tu abbia una qualche necessità ma solo ogni tanto un baracchino viandante di provvigioni basiche cioé panini e poco altro. Nessuna pretesa logico, ma vi ricordo un biglietto che costa circa 40 euro a persona e di solito uno non ci va da solo né viene sempre da vicino un questo marasma misterioso che infine da buon evento per la sana ed equa alimentazione ti conduce e convoglia come gli altri verso un grosso Mc Donald -pure impossibile da gestire giacché pieno zeppo più di un Mc Donald normale visto che al termine di questa camminata lo stomaco volere o volare brontola-. 
La tratta dunque e solo la tratta, quasi isolata o comunque stridente nel suo aspetto con la mia Milano che é tanto bella e dovremmo anche smettere di confrontarla con le città del sud, ogni città é unica e fare un discorso di paragone di ricchezza artistica o altro ci ha già rotto le balle: Una città non é questo, inoltre, ma la cura e l'amore che ha verso sé e i propri cittadini ben coinvolti in un entusiasmo possibile. Ecco appunto, non amore, perché é questo che risulta evidente dai padiglioni realizzati.
Zona Porta Ticinese, la vecchia Milano

La mancanza di amore e dedizione per questo progetto ambito masochisticamente a grandioso, quando sarebbe bastato far molto meno e però di più appunto, bene. Sarebbe stato umile anche questo, ma capisco che chi abbia interessi economici come valore anche sopra le proprie esistenze non comprenda facilmente il concetto...permettemelo ma é un atteggiamento che mi fa incazzare, perché coinvolge la mia Milano, i milanesi, la mia Italia e coinvolge pure tutto quello che nel tempo ha innalzato Milano con dedizione e cultura o ripeto a dire un atteggiamento.
So di un padiglione, non ne citerò altri perché mi é sufficiente questo, anche se ho ben ascoltato il racconto di mia sorella della sua giornata intera all'Expo. Lei non é un tipo che parte prevenuto, e comunque é quel che ha visto. Mi sembra che nella zona messicana, o cubana, ci sia come una stanza dove si entra e si esce. Vuota. Scarna, ma uno sforzo lo hanno fatto, metterci un signore che offre del caffé, ciò é triste. Fossi cubano inoltre ci rimarrei male a vedermi rappresentato da una stanzetta con un distributore di caffé. E così tutti gli altri paesi che si ha avuti l'onore di interpretare funzionalmente al discorso cibo nel mondo. Per il resto, allestimenti fatti tanto per fare questo trapela in modo cristallino, é come quando per ritornare allo scolaro di prima egli esegua sì il tema tanto per riempire il foglio ma poi che ci sta?
La cura nelle cose non é sicuramente il messaggio comunicato in questo evento che é espressione di spreco puro e che parla e cita di non spreco e progresso e impegno.
Una cafonata -una giargianata direi- dall'inizio fino all'albero della vita, con sta musica a palla da discoteca che ad un certo punto mi fa pensare che qualcosa di buono l'expo lo ha avuto: Qualcosa per cui parlare e farsi due stanche risate.


venerdì 18 settembre 2015

MENDICANTE di Escluso Mortimer

Questo libro di 128 pagine con su per giù la stessa abbondanza di composizioni poetiche (!) é altra opera di Escluso Mortimer che con tale quantità di poesie mi sembra evidentemente scritta di getto come fiume in piena che scorga dal cuore e possa sfociare ad un ascolto sperato.
Ed é proprio la mano tesa, un semplice abbraccio, una carezza un'umanità insomma che tutti noi mendicanti tanto speriamo a volte con disperazione o anche semplice attesa, che spesso nel tempo disillusa sempre più lascia un'amarezza indescrivibile.
Ma Escluso sa descrivere in verità, lungo tutto il libro senza convinta pretesa di offrire soluzioni o risposte assolute alla fine, per quanto vi siano passaggi di fiducia ma essi son più simili a rituali di automotivazione. Più la sua virtù é condividerci semplicemente quel che essendo comune a tutti noi non ci fa sentire soli nella sorte chiamata esistenza.
Mendichiamo amore, poiché nessuno é più povero di chi privato di amore e di chi ancor più non é in grado di sentirlo né donarlo: Questo é un aspetto sociale da non sottovalutare per quanto semplice, il mondo lo notiamo bene, ha sempre più difficoltà nel gestire la sua umanità ed ecco che questo libro del 2013 é e forse sarà sempre più attuale. 
Il messaggio sostanzialmente é questo, ma non solo o meglio, il libro percorre moltissimi toni all'argomento: Dal tema dell'amore perduto o impossibile, alla ricerca di ascolto da parte di anche solo una persona, alla Solitudine, al concetto di tempo che inesorabile passa e dunque al rapporto con noi stessi, il passato il presente ed il futuro (che é una poesia all'interno del Mendicante), il sentirsi diversi e soli in una società basata sulla produttività e sul Sistema -Sistema che intenda renderci assenti di pensiero e schiavi delle nostre egoiste pulsioni-.
Per quanto riguarda il tema dell'amore Mortimer resta sempre molto cauto e delicato, appena sfiora la sua amata e solo nei suoi sogni gli basta un sorriso di lei per appagarsi, qualcuno potrebbe scalpitare e lamentare che si arrivasse a dei passaggi ogni tanto anche erotici o più forti. In verità io credo sia proprio questo tipo di espressione a poter fare bene intendere una forte carica ad un punto rimasta delusa, ma penso pure che la poetica di Mortimer sia sempre molto onesta in quanto lui per un percorso di vita di cui non sappiamo a fondo ma che intuibile se si voglia seppur vagamente da queste poesie, é rimasto profondamente più ferito dalla violenza nel mondo e il suo amare é dunque autenticamente rispettoso e disinteressato.  A questo sentire l'amore si allaccia il concetto della Solitudine, un uomo tra la gente che con tali sentimenti e modi di pensare non viene capito o beffa della sorte é sempre frainteso; Noi siamo quelle persone tra la moltitudine non veniamo accolti né capiti poiché l'altro nell'osservarci ci riempie di cose che non ammette siano sue. 
Poi appunto, il tempo che passa inesorabile di fronte a tutto ciò ci appare con la sigaretta accesa o quasi spenta o spenta del poeta che riflette sulla sua vita, appieno come la maggiore paura la paura di rimpiangere di non aver vissuto pienamente. Dunque l'argomento é parecchio ricco e forte, ed é impossibile non riconoscerci in questa deprivazione di amore chi più chi meno.
Come formulata poi in maniera stilistica, beh sappiamo che Mortimer lo dissi già a suo tempo con l'opinione per Sul filo di internet non ama affatto virtuosismi e diciamola tutta, la maggior parte dei suoi sonetti non é particolarmente ricercata o raffinata. Ma é proprio questa la virtù della scrittura di Mortimer, egli scorre coi sonetti come appunto quel fiume in piena senza badare troppo a come fare e la sua semplicità rende un tema impegnativo degno di ascolto e interesse, la sua ripetitività frequente visibile per esempio in affermazioni che sembrano divenire dei motti, delle tipicità (le ossa rotte, la sigaretta spenta, ti amo, ti sogno, la foce ecc.) é in verità una spiccata autoironia che unita a qualche sonetto che strappa persino un sorriso se non pure una intenerita risata svela la generosità immensa di Escluso di sentirsi niente ma di proporre la Solitudine con la fiducia verso prati e fiori e tutto quanto dato per scontato, a noi che magari non oseremmo in questa misura da poeti o scrittori con necessaria autostima e impegno questo umile rischio di escludersi e di includere. 


venerdì 11 settembre 2015

George Orwell.1984


di Fiammetta Lozzi Gallo
Foto tratta dal sito www.leadindianews.com
1984 (1949) è una delle più tetre distopie scritte nel ‘secolo breve’.
Orwell fonde i peggiori incubi della sua forza visionaria con la critica contro ogni totalitarismo, che fu materia di tutti i suoi scritti dopo aver visto l’ideologia comunista soffocata dalla morsa del potere di Stalin.
Già qualche anno prima, ne La fattoria degli animali (1946), lo scrittore aveva ironizzato ferocemente sul falso egualitarismo stalinista. Ora, in 1984, immagina una forma di governo dittatoriale basata sul Socing (Socialismo inglese), ideologia che toglie ogni libertà all’individuo, sotto lo sguardo continuo, intrusivo e penetrante del  (continua a leggere...)