domenica 21 giugno 2015

PRECARIOPOLI di Fabio Lastrucci

Non molti giorni fa ho deciso di ripristinare la rubrica Le recensioni di Roby e penso sia buona idea anche proseguirne qui per come potete notare nei post più vecchi del blog. Non essendo per nulla competente né granché lettrice ma soprattutto per mia "filosofia" di fondo queste "recensioni" anche future saranno logicamente sempre gratis, lo ricordo... :)  Penso poi tra le cose sia stimolante e prezioso agire in prima battuta su quel che lamentiamo attorno scarseggi piuttosto che donare cose seppur piccoline che spereremmo ogni tanto e non osiamo mai chiedere. Mi aiuta! 
In questo caso si parla di scrittori esordienti parecchio meritevoli ed io in qualità di portatrice costante di penna posso forse non capire appieno quanta gioia comporti l'essere letti? E l'essere letti non é solo un interesse ricevuto in superficie di pagina, una qualche stima ma un ascolto dei nostri sentimenti più profondi elaborati in fantasie di cui ci sfugge potenza a noi scrivani per primi...ma molto altro ancora di cui si potrebbe scrivere almeno un paio di lunghi articoli nel blog. 
La mia scelta ha anche un egoismo estremo e raffinato a ben vedere perché di fatto, tutto ti torna sempre e non intendo solo per una qualche maggiore visibilità al blog. Con le mie recensioncine di fatto, leggo, tra le cose. Dopo questa lunga premessa vi parlo ora di Precariopoli. 
Narra di un gruppetto di disoccupati amici a zonzo in zona Napoli che spesso si ritrovano al bar e tra loro e le loro buffe argomentazioni il limpido e ingenuo Mario e la sua mirabolante incredibile ricerca di un impiego.
Fabio Lastrucci nel donarmi questo libro colse questa opportunità come molti altri e questo entusiasmo mi ha fatto molto piacere, non solo perché così avrei avviato la rubrica con già molto materiale ma per l'entusiasmo stesso. Implicitamente devo aver voluto comunicare oltre un umile sostegno da collega anche di poterne beneficiare come approccio insomma a non starsene eventualmente troppo modesti sempre perché io stessa li avrei accolti. Come sapete le mie definite affettuosamente recensioni sono poi solo opinioni.
Non avevo capito molto bene da lettura veloce del messaggio in chat, perché io sono così saltello veloce tra mille cose ^^ immaginandomi dunque una specie di saggio sul mondo del lavoro e crisi economica incominciai, risolvendo presto che invece la scelta di raccontarne l'attuale grave e direi tragica problematica attraverso un breve romanzo dai toni umoristici era già una delle virtù più belle del libro di Lastrucci. In tutta la storia si scorre tra passaggi spassosi e divertenti che, non solo per la tematica affrontata ma anche per la storia narrata e ben ideata assumono colori più ricchi e completi: Sbucano presto e con impeto dunque nel lettore un umile ascolto, una riflessione spontanea e solleticata in modo riuscito su che diamine di situazione si sia e cosa possa comportare al di là della storia e di passaggi surreali che infine ci svelano in sintesi e immagini quanto in realtà ahinoi corrispondano. Ma appunto se il contenuto di fondo sa essere amaro anche con possibilità di sorriderci su, questo pure mi piace!
Vi sono qui e là immagini nella storia che mi han fatto notare più del resto la capacità stilistica di Fabio. Metafore, analogie di poche parole che ho trovato brillanti e ulteriormente spassose. 
Poi é abbastanza inevitabile non riconoscersi o comunque non riconoscere il protagonista Mario con tutte le sue sfighe nere, di un nero pece come sanno essere i pretesti surreali e gli indugi ad un problema di fondo ben più importante, se avete presente :) com'é spesso la vita o come noi con lei...  Quindi poi di Mario l'onestà la sua gentilezza e la sua titubanza di fondo; I personaggi sono altro punto forte, per esempio il Signor Borrelli ma insomma davvero tutti. 
Mi sono piaciuti molto anche diversi passaggi legati al Borrelli sia per spiccata coloritura che nel suo raccontare una pessima realtà ormai diffusa e normale, dunque trovo epica la parte finale con la commissione e tutto il resto, incisiva e toccante!
Molto bello questo lavoro di Fabio e felice di averlo letto, mi aiuta a capire anche perché io non ne so nulla di lavoro dunque di mancanza di lavoro. E' bella anche la descrizione che fa tra i personaggi di un mondo relazionato che io non ricordavo come per esempio la gincana per sfuggire all'attacca bottone Rodolfo, e molto altro nel libro. Grazie Fabio. 
Ve lo consiglio per un punto di vista interessante su un problema sociale tanto importante, indi per cui accattativill!