giovedì 29 ottobre 2015

EXPO MILANO 2015 - La mia opinione personale-

Dunque, entrerò nel parlarvi dell'Expo 2015 ormai giunto a termine in zone per argomentarlo a me sicure e certe -per come ho sempre fatto nelle opinioni in questo blog- e avrò l'onestà intellettuale di dire che no, a questo Expo in effetti io non ci sono andata.
Tuttavia conosco quel forse poco che mi basta conoscere cioé fatti semplici ed oggettivi, non interpretabili, e da questi posso avere la serenità per dire anche io la mia. 

Premetto un distinguo, cioé che un'opinione serena non é polemica volta a notare il male nelle cose e né in modo puntiglioso perché essere realistici nulla ha a che vedere con il pessimismo distruttivo: Per quanto mi riguarda so esprimere gratitudine in ogni ambito, trovare del buono anche in cose non buone e insomma per farvela breve mi basta poco per essere felice, girare per esempio per la mia Milano o anche stare seduta in una panchina vicino casa o in uno dei nostri parchi della città per molto tempo anche. Lo stupore non mi manca dunque, ma ciò non considera non osservare delle cose ingiuste. 
Sono dispiaciuta un pò per questa occasione importante mancata dalla nostra Milano, che ha incominciato a mobilitare i lavori tardivamente un pò come uno scolaro ritardatario e di sospetto poco entusiasmo a mantenre l'impegno. Molte zone e cantieri fino all'ultimo erano ancora a tutt'altro che ottimo punto persino a maggio cioé poche settimane se non giorni dall'inaugurazione di questo evento, poi di colpo la magìa, tutto si é innalzato improvvisamente! Ma per forza, avevano innalzato scatoloni perfettamente vuoti o quasi scarni nel loro contenuto e nel loro aspetto!
Tutti soldi spesi per questa impresa ambiziosa che avessero almeno avuto umiltà di affermare, non ce la facciamo per tempo e noi ci terremmo invece a far le cose bene, vi assicuro che sarebbe stato molto più dignitoso e nobile che questi sotterfugi pavidi a finire una commissione che di fatto:
Non ha comunicato il messaggio di fondo dell'evento, cioé l'alimentazione in tutto il mondo e la sua distribuzione equa, oltre che intesa come alimentazione sana e quanto altro. Un evento sul cibo dove mangiare era poco fattibile. Boh. Libricini informativi zero. Nessuna possibilità di comprare qualcosa, una spezia esotica o altro, forse sono ignorante ma é anche così che coinvolgi in un discorso se -SE- é un discorso che riguarda tutti. Nessuno dice che debba essere solo una festa, ma mi chiedo allora che ibrida situazione abbiano realizzato, io non l'ho capito. 

Andando lì a questo Expo ci si fa solo una vasca infinita in cui dopo poco ti trascini coi piedi e spesso buttandoti in qualche piattaforma o panchina, che puntualmente occupate ti fan scegliere di spalmarti per terra a momenti. Molti sono più in forma di così lo so, ma altrettanti no e tanti altri ancora da persone in età a disabili anche non necessariamente gravi hanno trovato -é una certezza- un certo disagio e difficoltà solo in questo tragitto infinito dove non c'é nessuna guida che ti spieghi, nessuna anima che ti aiuti dove andare o se tu abbia una qualche necessità ma solo ogni tanto un baracchino viandante di provvigioni basiche cioé panini e poco altro. Nessuna pretesa logico, ma vi ricordo un biglietto che costa circa 40 euro a persona e di solito uno non ci va da solo né viene sempre da vicino un questo marasma misterioso che infine da buon evento per la sana ed equa alimentazione ti conduce e convoglia come gli altri verso un grosso Mc Donald -pure impossibile da gestire giacché pieno zeppo più di un Mc Donald normale visto che al termine di questa camminata lo stomaco volere o volare brontola-. 
La tratta dunque e solo la tratta, quasi isolata o comunque stridente nel suo aspetto con la mia Milano che é tanto bella e dovremmo anche smettere di confrontarla con le città del sud, ogni città é unica e fare un discorso di paragone di ricchezza artistica o altro ci ha già rotto le balle: Una città non é questo, inoltre, ma la cura e l'amore che ha verso sé e i propri cittadini ben coinvolti in un entusiasmo possibile. Ecco appunto, non amore, perché é questo che risulta evidente dai padiglioni realizzati.
Zona Porta Ticinese, la vecchia Milano

La mancanza di amore e dedizione per questo progetto ambito masochisticamente a grandioso, quando sarebbe bastato far molto meno e però di più appunto, bene. Sarebbe stato umile anche questo, ma capisco che chi abbia interessi economici come valore anche sopra le proprie esistenze non comprenda facilmente il concetto...permettemelo ma é un atteggiamento che mi fa incazzare, perché coinvolge la mia Milano, i milanesi, la mia Italia e coinvolge pure tutto quello che nel tempo ha innalzato Milano con dedizione e cultura o ripeto a dire un atteggiamento.
So di un padiglione, non ne citerò altri perché mi é sufficiente questo, anche se ho ben ascoltato il racconto di mia sorella della sua giornata intera all'Expo. Lei non é un tipo che parte prevenuto, e comunque é quel che ha visto. Mi sembra che nella zona messicana, o cubana, ci sia come una stanza dove si entra e si esce. Vuota. Scarna, ma uno sforzo lo hanno fatto, metterci un signore che offre del caffé, ciò é triste. Fossi cubano inoltre ci rimarrei male a vedermi rappresentato da una stanzetta con un distributore di caffé. E così tutti gli altri paesi che si ha avuti l'onore di interpretare funzionalmente al discorso cibo nel mondo. Per il resto, allestimenti fatti tanto per fare questo trapela in modo cristallino, é come quando per ritornare allo scolaro di prima egli esegua sì il tema tanto per riempire il foglio ma poi che ci sta?
La cura nelle cose non é sicuramente il messaggio comunicato in questo evento che é espressione di spreco puro e che parla e cita di non spreco e progresso e impegno.
Una cafonata -una giargianata direi- dall'inizio fino all'albero della vita, con sta musica a palla da discoteca che ad un certo punto mi fa pensare che qualcosa di buono l'expo lo ha avuto: Qualcosa per cui parlare e farsi due stanche risate.